“dai piedi ai capelli la volle baciare”
febbraio 12, 2010
ho intinto la testa del pesce spada nell’inchiostro blu mare. la macchia s’è fatta parole sul foglio di carta appena pescato. io non ho fatto nulla, limitandomi a sgorgare.
sono piccola ma non sono ancora niente. quando arrivi? torni? non ti dico che ti amo ma la notte quando dormi ti solleverei la pelle come fossi un tappeto e spierei la tua strana consistenza. parli? io sento sì sento che misuri col tempo le distanze. trabocco perchè il tempo è solo acqua e noi invece solo soli. camminiamo lenti sul fondo, abitiamo gli abissi con le sue meduse lampadine e gli estranei sommozzatori. lo so perchè quando ritorno a casa tu mi baci la bocca e dici ” è asciutta” e allora io bevo ogni pozzanghera, sudore, lacrima. ho sete comunque ce l’avrò per sempre ma mentre mi guardi e rincorri il deserto trovi terra terra e ancora e non sai più nulla. lo so che sto cambiando nei tuoi tipregoresta ma è questo quel che ho: una burrasca, la tempesta? è tutto, sul serio il resto è mio e basta e più nemmeno una parola. perchè il destino è contorto e io so leggere soltanto le mani.“Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d’essere niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo”. – Pessoa